La Caldera
L’anima di Santorini è autentica, ed è piena di contrasti. L’abbiamo già detto, ma lo ricordiamo: Santorini è un’isola di origine vulcanica. E questo è tremendamente importante, soprattutto se si osserva la sua conformazione geografica perché l’isola ha assunto una forma circolare, circolare come il cratere di un vulcano, e infatti il lato costiero ad ovest, chiamato la Caldera, è quel che rimane del cratere vulcanico.
E la Caldera va percorsa rigorosamente a piedi, rigorosamente da sud verso nord, da Firá a Oía passando per Imerovigli, lungo un percorso pedonale che costeggia la strada a destra, e il mare immenso a sinistra. Cartoline si susseguono una dietro l’altra: edifici completamente bianchi incastonati uno sull’altro, spersi sulla collina brulla e spoglia, e poi le ricercate cupole blu, illuminate dalla luce arancio/rosa del tramonto.
La bellezza di Oía
Si consiglia vivamente di raggiungere Oía al tramonto, anzi, prima che il sole tramonti, così da avere tempo per attraversare la stessa Oía, fino alla punta estrema dell’isola, alla fine della Caldera, dove ogni giorno al momento del tramonto, giovani e meno giovani fanno a gara per aggiudicarsi un posto a sedere con vista sul mare, e aspettare così il tramonto, per vedere l’ultimo raggio di sole che sparisce sotto il filo dell’orizzonte. E proprio in quel momento un boato di gioia e stupore si alza nel cielo, salutando così il sole.
L’interno dell’isola, paesaggi brulli e semi-desolati
Santorini ha un’anima duplice, dicevamo: Oía è praticamente costituita da alberghi, resort e ville di lusso per ospitare i turisti con le tasche più piene. Costruzioni lussuose, camere con vista sul mare e piscine ricavate tra un muro e l’altro.
Basta però allontanarsi giusto un po’ da Oía, nell’interno dell’isola, brullo e perfino collinare in certi punti (non dimentichiamoci che Santorini è terra di vino, e qui viene infatti coltivata una particolare vite che dà un ottimo vino), che si raggiungono i tipici paesini greci, forse i più autentici, abitati oggi da sorridenti nonnini che frescheggiano all’ombra di un albero o di una cupola, tanto per cambiare!
Una tappa a Megalohorión, Exo Gonia e Pyrgos
Paesini come Megalohorión, che con qualche pianta grassa qua e là sembra proprio un set fotografico, o Exo Gonia (dove si trova la taverna Anemoloos, che offre una cucina tipica greca con vista sulle colline brulle dell’isola), o ancora Pyrgos, dominato da una grossa cupola azzurra. E poi ci sono i villaggi di pescatori, che vivono del pescato rivendendolo alle fish taverns di Ammoudi Bay o nei ristorantini sparsi in giro per l’isola.
Odori e sapori paradisiaci profumano l’aria estiva!
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