Sept. 15, 2015.
Non ci saremmo mai immaginate di essere svegliate dalla pioggia che scroscia a Los Angeles! E invece è così. Purtroppo, o per fortuna, dipende dai punti di vista, piove: quindi dopo la colazione al Figtree’s Café decidiamo di spostarci nella vicina zona pedonale di Santa Monica, dove ci sono un pò di negozi, e ci diamo allo shopping!
Unica regola: comprare solo in negozi americani.
Conseguenza di ciò: spendiamo da Victoria’s secrets, Adidas e Forever 21.
Questa zona pedonale a Santa Monica è molto carina, piena di negozi, ma anche di ristorantini alla moda frequentati da ragazzi, che comunque animano le vie di Santa Monica in qualsiasi orario della giornata.
Come ultima tappa a Los Angeles decidiamo di visitare Long Beach, nella zona sud della città; è vero che siamo partite senza aspettative ingombranti, ma è anche vero che se dici “Long Beach”, subito viene in mente un quartiere ricco, tenuto bene, con tanto verde.
Ecco, Long Beach è tutto tranne questo: o meglio, si tratta di un semplicissimo quartiere sul mare, prevalentemente commerciale, con uffici e fast foods.
E’ così che si conclude questa prima tappa a Los Angeles, ed è il momento di tirare le prime conclusioni sulla città degli angeli:
– inanzitutto, un consiglio da amica, procuratevi un’auto perché le distanze a LA sono enormi, e molto spesso i luoghi da visitare sono situati in zone molto distanti tra loro; spostarsi con gli autobus locali è fattibile, ma richiede molta pazienza e molto tempo!
– senza dubbio capiterà che la gente del posto si rivolga a voi, anche solo per chiedere come state, se avete bisogno di aiuto per andare da qualche parte, o anche solo per farvi i complimenti, perché i californiani non si fanno problemi, dicono esattamente quello che pensano, e sono sempre molto gentili e disponibili.
– c’è poi da segnalare una netta differenza tra i quartieri poveri e quelli ricchi, ma questa è una carateristica della città, quella di ospitare gli “opposti”; a Los Angeles si trova ogni tipo di persona umana, il ricco e il povero, il bello e il brutto, l’asiatico e l’europeo, Los Angeles ospita chiunque voglia essere ospitato!
Perché alla fine, come ha detto un ragazzo conosciuto in bus, “this is LA, it’s crazy!”.
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