Eccoci finalmente con la guida per il Giappone! Non si tratta di una guida di viaggio completa, ma cerco di aiutarvi e darvi consigli partendo dalla mia esperienza personale, affrontando le problematiche e gli argomenti che ho dovuto affrontare io per prepararmi alla partenza. Se alla fine avete qualche domanda a cui non ho risposto, o qualche altra informazione da chiedere, non esitate a scrivermi, e vi risponderò subito.
Pronti? Cominciamo!
Una guida di viaggio speciale: I love Tokyo de La Pina
Se siete prossimi alla partenza o vi sta sfiorando l’idea di comprare un biglietto aereo per il Giappone, vi segnalo I love Tokyo de La Pina: non si tratta della classica guida turistica, è in primis una dichiarazione d’amore ironica e appassionata verso la città, che potrete scoprire passo passo accompagnati da una playlist appositamente scelta dal marito dj Emiliano Pepe.
All’interno trovate una serie di curiosità e informazioni utili che non trovereste nelle normali guide, come per esempio dove comprare una valigia in caso di necessità, come distinguere ramen, udon e soba – nel caso non lo sappiate già, vi racconterà delle abitudini dei giapponesi, e anche di alcune stranezze, insomma c’è veramente di tutto. Assolutamente super consigliato!
Tutto quello che c’è da sapere sul JR Pass
Validità del JR Pass
Il JR Pass è un pass ferroviario che vi permetterà di utilizzare alcune linee della metropolitana, alcuni bus, alcuni treni locali, alcuni Shinkansen (ndr, treno veloce) e il traghetto per l’isola di Miyajima su tutto il territorio giapponese – a differenza del JR East Pass che vi farà viaggiare solo nell’est del paese, e così via. Il Pass è valido per tutti i cittadini non giapponesi e deve essere acquistato fuori dal Giappone, per cui normalmente si acquista da casa prima di partire.
Si può scegliere la durata di validità del Pass, una, due o tre settimane, e anche la classe (ordinary o green class), e si acquista online – io personalmente l’ho acquistato qui. Per quanto riguarda il prezzo, non mi è possibile darvi una cifra precisa perché il prezzo oscilla continuamente in base al tasso di cambio della moneta giapponese, lo yen; infatti la cifra in yen è di 46,390 per il Pass ordinario valido 2 settimane – tutti i costi li trovate facilmente sul sito internet.
Prezzo del JR Pass
Tenete conto che, prima di acquistare il Pass, sarebbe opportuno capire se effettivamente sia la soluzione migliore per voi per spostarsi in Giappone, e per questo vi consiglio di fare due conti – tenete conto che conviene scegliere il Pass se avete in mente un itinerario a più tappe, e a maggior ragione se queste tappe sono città abbastanza lontane tra loro perché, per esempio un biglietto per lo Shinkansen da Tokyo a Kyoto costa circa 11.000 yen, solo andata.
Inoltre se volete provare a fare una stima dei costi senza Pass non sarà poi così semplice perché il biglietto della metropolitana non ha un prezzo fisso, ma dipende da diversi fattori, principalmente da quanti km percorrete e dal tipo di binari che utilizzate, se pubblici o privati, per cui il calcolo della spesa sarà molto indicativo.
JR Pass: dove convertire il voucher in pass
Una volta acquistato il Pass dal rivenditore online, vi arriverà a casa nel giro di 2-3 giorni un voucher che non è il Pass vero e proprio. Portatelo con voi e non appena arrivate in Giappone lo dovete cambiare col Pass vero presso una delle agenzie JR Pass che trovate negli aeroporti o anche nelle principali stazioni di metro e bus (a Tokyo potete trovare queste agenzie nelle stazioni di Shinjuku, Ikebukuro, Tokyo Station e Shibuya, mentre a Kyoto trovate l’ufficio dell’agenzia a Kyoto Station – attenzione però agli orari perché non sono aperte h24).
JR Pass: quali tratte sono da prenotare
Una cosa da tener presente è che alcune tratte necessitano la prenotazione del biglietto, o meglio, del posto sul treno. La prenotazione è obbligatoria se viaggiate con gli Shinkansen o anche con treni locali ma a lunga tratta (per essere sicuri che il vostro viaggio richieda prenotazione vi consiglio sempre di chiedere informazioni nei punti appositi), e per il Narita Express, il treno che dall’aeroporto Narita vi porta in poco più di due ore nel centro di Tokyo.
Per tutti gli altri treni la prenotazione non è obbligatoria ma consigliata, in modo che siate sicuri di avere un posto a sedere – anche perché la maggior parte delle carrozze dei treni sono destinate a viaggiatori con prenotazione, solo poche quelle per passeggeri senza prenotazione, per cui di norma non ci sono molti posti liberi. Le prenotazioni si effettuano nelle stesse agenzie JR Pass dove avete cambiato il voucher col Pass, e i biglietti sono come quelli mostrati qui sotto.
Ultimo punto da affrontare per quanto riguarda il Pass è capire su quali tratte e per quali mezzi pubblici è valido. Insieme al voucher riceverete anche una user guide che vi spiegherà nel dettaglio come utilizzare il Pass e un elenco di mezzi pubblici per i quali è possibile sfruttarlo.
In linea di massima vi posso dire che lo potete utilizzare per il Narita Express, per la Tokyo Monorail che connette l’aeroporto Haneda alla capitale, per gli Shinkansen di tipo Hikari, per alcune tratte locali dei treni ma non tutte, e per il traghetto che connette l’isola di Mijayima; nella città di Tokyo è valido sulla linea Yamanote – che è la linea ferroviaria più frequentata al mondo, e che vi permetterà di raggiungere i luoghi da visitare piuttosto facilmente in tutta la città, e sulla linea Chuo Line, e su un numero limitato di bus locali; nella città di Kyoto è valido per il bus JR3, per alcuni treni locali che portano ad alcune attrazioni in città, come la Arashiyama Bamboo Grove o il Fushimi Inari, e per altri treni che portano nelle città vicine di Nara e Osaka; nella città di Osaka è valido, oltre che per i treni locali, per la Loop Line e per la Kanjo Line, linee della metropolitana che vi permettono di girare la città abbastanza facilmente.
Sfruttando il JR Pass, oltre a visitare le città di Tokyo e Kyoto, e quindi spostarmi con gli Shinkansen tra le due, ho visitato anche altre città. Da Tokyo ho raggiunto Kamakura (dove si trova il Grande Buddha Seduto e il tempio buddhista Hase-Dera) e Kawaguchi-ko, nella regione dei cinque laghi per poter ammirare il Monte Fuji; da Kyoto sono stata a Takayama, nella prefettura di Gifu, un piccolo paesino tra le montagne con case di legno dai tetti spioventi, e a Osaka, a soli 25 minuti di treno.
Le abitudini dei giapponesi
I giapponesi hanno alcune abitudini completamente diverse dalle nostre, che magari per noi risultano assurde e strane, ma è necessario conoscerle per poter interagire meglio con loro e perché il turismo responsabile vuole che ogni viaggiatore si adatti alla cultura del paese che visita, per cui è bene conoscerle – I love Tokyo tratta molto bene questo punto, infatti La Pina vi racconterà anche le abitudini più strane e insolite!
Fare la fila ovunque
I giapponesi amano fare la fila. Ovunque e per qualsiasi cosa. Per attraversare la strada, per salire e scendere da bus e metro, per entrare nei bagni pubblici, per aspettare il proprio turno nei ristoranti quando questi sono pieni, insomma per qualsiasi cosa che implichi il fatto che debbano aspettare prima di poter fare qualcosa. Anche se devono aspettare solo una manciata di secondi per attraversare la strada.
L’inchino come forma di ringraziamento
Gesto fondamentale per i giapponesi è l’inchino, più o meno accennato a seconda della situazione, si inchinano praticamente per tutto, come forma di saluto o di ringraziamento, quindi all’entrata o all’uscita dei negozi, dei ristoranti e dei locali, per strada se incontri qualcuno che conosci o se devi chiedere permesso per passare, o come semplice gesto per dire “ok, va bene, ho capito“. Non dimenticate di dire arigatou gozaimasu (si pronuncia “arigatò gosaimas”), che è la forma di ringraziamento formale che molto spesso accompagna l’entrata o l’uscita dai negozi, o che semplicemente si dice per ringraziare.
La disponibilità del popolo giapponese
In generale i giapponesi sono un popolo gentile e cordiale, che non mancherà di aiutarvi nel caso del bisogno, sempre molto educati e rispettosi del prossimo – basti pensare che i bagni pubblici sono più puliti del bagno in hotel! Portate lo stesso rispetto nei loro confronti che loro hanno verso di voi, e siate gentili, sempre – infatti in due settimane non ho trovato un giapponese arrabbiato.
La cucina giapponese
Per quanto riguarda la cucina giapponese ci sarebbe un mondo intero da raccontare, a partire dagli ingredienti e dalle materie prime fino ai piatti finiti. Siccome però ormai è diventata abbastanza conosciuta in tutto il mondo non mi pare il caso di spiegare cosa sia il sushi!
Vi segnalo solo che, se anche voi siete un po’ confusi sulle differenze tra ramen, udon e soba, la guida-non guida de La Pina vi spiegherà tutto nei dettagli – al volo: la differenza fondamentale è data dal tipo di spaghetti utilizzati, infatti per il ramen sono piccoli e fini, per l’udon si usano invece spaghettoni, mentre per la soba vengono usati spaghetti di grano saraceno, quindi risultano più scuri alla vista.
La concezione del pasto
L’unica cosa che vorrei segnalare riguarda fondamentalmente la concezione del pasto. I giapponesi infatti non hanno la nostra stessa cultura dello stare a tavola ore a mangiare, chiacchierare e trascorrere del tempo insieme; loro sono molto più pratici e infatti si fermano giusto il tempo di mangiare (senza neanche troppe chiacchiere di mezzo) e poi ripartono subito per tornare a lavoro.
Proprio per questo motivo esistono gli standing sushi bar, ovvero dei locali dove mangiare sushi ma in piedi perché si presume che tu mangi il tuo sushi veloce e poi vai via. Nello stesso modo in cui noi prendiamo un caffè al bancone del bar, loro mangiano il sushi.
La zona di Shinjuku a Tokyo è abbastanza piena di ristoranti e non dovreste avere difficoltà a trovare un ristorante di sushi classico e anche uno standing sushi bar.
Per quanto riguarda la cena invece, anche ai giapponesi piace passare del tempo con amici e colleghi, soprattutto al termine di una giornata di lavoro. Infatti in alcuni ristoranti, soprattutto quelli specializzati in okonomiyaki, ovvero una sorta di frittata con carne, pesce e/o verdure, i tavoli sono in realtà costituiti da una piastra abbastanza grande perché il cliente si deve cucinare da solo la cena e quindi in questo modo può passare maggior tempo in compagnia.
Il mio itinerario in Giappone
Premetto subito che per visitare tutto il Giappone in modo sufficiente ci vorrebbe almeno un mese, perché non sono solo le destinazioni più rinomate che meritano, ma ci sono alcune zone un po’ meno conosciute che meritano altrettanto, come l’Hokkaido col suo capoluogo Sapporo, che è la più settentrionale delle quattro isole principali che compongono il Giappone. Purtroppo però, avendo solo due settimane a disposizione, mi sono concentrata sulle capitali, Tokyo e Kyoto.
Ecco l’itinerario nel dettaglio:
Giorno 1: Tokyo > Harajuku e Takeshita Street, Meiji Jingu Shrine, Shibuya e Hachiko
Giorno 2: Tokyo > Tokyo Station e Ueno Park
Giorno 3: Kamakura > il Grande Buddha Seduto, Hase-Dera Temple
Giorno 4: Tokyo > Asakusa e Senso-ji
Giorno 5: Tokyo > Giardini orientali del Palazzo Imperiale, Roppongi Hill, Tokyo Tower
Giorno 6: Kawaguchi-ko > Monte Fuji
Giorno 7: Tokyo > breve e ultimo giro in città per alcune compere, poi trasferimento a Kyoto con Shinkansen
Giorno 8: Kyoto > Kinkaku-ji, Arashiyama Bamboo Grove, Hokanji Temple e Yasaka Pagoda, Gion
Giorno 9: Kyoto > Nara e Nara Park, Fushimi Inari
Giorno 10: Takayama
Giorno 11: Osaka
Giorno 12: Kyoto > Fushimi Inari e Arashiyama Bamboo Grove
Giorno 13: Spostamento a Tokyo con lo Shinkansen, quindi all’aeroporto per il rientro in Italia
Se mi sono dimenticata di qualcosa o avete qualche domanda in particolare, sono qui per rispondervi! Scrivetemi sotto nei commenti.
Buon Giappone, amici!
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