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Cosa vedere in Valdera: itinerario alla scoperta delle Terre di Pisa

Feb 3, 2025 | pisa, TOSCANA

Facente parte delle Terre di Pisa e a lungo contesa tra Pisa, Firenze e la vicina Volterra, la Valdera è un territorio tutto da scoprire e riscoprire, motivo per cui è più che lecito chiedersi cosa vedere in Valdera.

Sul fatto che si tratti di una zona della Toscana alternativa da visitare non ci sono dubbi. Solo dopo essersi presi del tempo per visitarla ci si rende conto che non abbia poi molto da invidiare alle più famose Val d’Orcia o Val di Chiana.

Da fiorentina doc quale sono, devo ammettere che ci sono spesso arrivata di passaggio, ma mai mi sono presa del tempo per approfondire la conoscenza di questa zona. Ecco perché, dopo averne avuta l’occasione, ho messo insieme questo itinerario a tappe alla scoperta della Valdera.

Ciao, sono Giulia Maio

Mi occupo di narrazione e promozione del territorio. Mi piace intercettare e raccontare storie che diano valore al territorio, e mi piace farlo prendendomi il tempo di approfondire con calma.

Nei miei racconti trovi il punto di vista di un’appassionata di arte e cultura.

In più, sono nata e cresciuta a Firenze: andare alla scoperta della Toscana più autentica è il fulcro di quello che faccio. Gran parte degli itinerari e della guide che propongo raccontano zone meno battute dal turismo di massa.

giardino emozionale podere la gualda vecchia

Come racconta il nome, la Valdera occupa quel territorio in provincia di Pisa attraversato dal fiume Era, lungo circa 50 km che sfocia nell’Arno.

I 12 comuni della Valdera sono:

  • Bientina;
  • Buti;
  • Calcinaia;
  • Capannoli;
  • Casciana Terme – Lari;
  • Chianni;
  • Lajatico;
  • Palaia;
  • Peccioli;
  • Ponsacco;
  • Pontedera;
  • Terricciola.

Si tratta di un territorio estremamente ricco che offre ai visitatori luoghi di interesse per ogni gusto e necessità. Dalle tappe storiche e di interesse artistico ai comuni di interesse enogastronomico, dai sentieri di hiking per escursionisti di ogni livello fino alle tappe termali per gli amanti del benessere.

I borghi della Valdera da non perdere

Tra i borghi più belli d’Italia non possiamo non citare in Valdera diverse tappe che valgono il viaggio come Lari, Channi, Lajatico, Palaia, Peccioli, per nominarne alcune.

Ma in tutta la provincia di Pisa ci sono numerosi borghi da visitare come la vicina Volterra o il borgo meno conosciuto di Casale Marittimo.

Come arrivare e come muoversi in Valdera

Prima di scoprire insieme cosa fare e vedere in Valdera, ecco qualche info utile su come arrivare e spostarsi nella zona. La Valdera si trova in una zona strategica della Toscana perché a metà strada tra Firenze, Pisa e Lucca.

È facilmente raggiungibile in:

  • aereo, grazie alla vicinanza dell’aeroporto di Pisa;
  • treno, scendendo alla fermata di Pontedera Casciana Terme;
  • auto, che, se ne hai la possibilità, è l’opzione migliore per poi spostarsi e visitare la Valdera.

Cosa vedere in Valdera: un itinerario a tappe

Questo itinerario in Valdera prevede tappe di interesse storico, artistico e enogastronomico per raccontare in modo più ampio possibile tutti gli aspetti che caratterizzano questa zona.

Pontedera

Principale centro della Valdera, abitato fin dall’epoca neolitica, Pontedera ha avuto un ruolo storico molto importante nell’arco dei secoli. La si ritrova citata come Ponte Herae sotto il dominio di Pisa in un documento del 1171. Il Castello di Pontedera risale al XIII secolo e tra il Seicento e Settecento fu inglobata nel Granducato di Toscana.

Con un passato storico di tale portata, Pontedera è divenuta principale centro di riferimento per la zona. Inoltre, la città è diventata negli ultimi anni un polo di arte contemporanea.

Tra le tappe da visitare a Pontedera segnalo:

  • il Teatro Era, inaugurato nel 2008 in un quartiere popolare della città, propone un ricco calendario di appuntamenti e attività, nonché occasioni di formazione artistica;
  • il Muro di Baj, ultima opera dell’artista fondatore del movimento Nucleare, questo mosaico dedicato al lavoro e realizzato in collage policromatici e polimaterici si sviluppa per qualche decina di metri lungo la ferrovia ed è considerato il mosaico più grande d’Italia;
  • il PALP (ingresso gratuito), nato nel 2016 dagli spazi dell’ex Palazzo Pretorio in pieno centro città, ospita mostre temporanee come la retrospettiva in onore di Babb – Giorgio dal Canto, Vita, Opera e Bugia.

Per cosa è famosa Pontedera?

Pontedera è rinomata per ospitare il Museo Piaggio. Fu inaugurato nel 2000 nei locali dell’ex officina attrezzeria, dove l’azienda trasferì la propria produzione a partire dagli anni Venti del Novecento.

Negli anni del boom economico l’officina ospitava più di tredicimila operai, organizzati in una cittadella dentro la città, praticamente.

Il museo ospita più di 250 pezzi ed è la più grande e completa collezione di Vespa, oltre a esporre veicoli del gruppo Piaggio che comprendono marchi come Gilera, Aprilia e Moto Guzzi.

L’ingresso è gratuito, mentre la visita guidata va prenotata dal sito ufficiale al costo di €5 a persona.

Dove mangiare a Pontedera

Per fare, invece, una pausa pranzo dedicata alla scoperta della gastronomia locale, il mio consiglio è di prenotare un tavolo al ristorante Alterno, proprio in città a Pontedera.

Lo chef Stefano, che lavora nella cucina a vista, propone un menù molto legato alla nostra tradizione toscana, fatto di gusti semplici ma intensi. La figlia Arianna si occupa dell’accoglienza e del servizio in sala.

Capannoli

Di probabile origine etrusca o romana, Capannoli assunse importanza strategica nella zona con la famiglia Della Gherardesca che qui fece costruire un castello.

Molto interessanti sono i sentieri naturalistici del CAI che la circondano. Altrettanto interessante da visitare a Capannoli è Villa Baciocchi, edificata in posizione dominante sulla collina e appartenuta nella prima metà dell’Ottocento al conte Baciocchi, sposato con Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone. La villa oggi ospita i Musei di Villa Baciocchi che comprendono i:

  • Museo Archeologico, con un’esposizione permanente sull’evoluzione della storia umana dalla preistoria al Medioevo;
  • Museo Zoologico che espone in cinque diverse sale animali tassidermizzati (la tassidermia è una tecnica che conserva le pelli di animali morti per cause naturali con obiettivo educativo e di studio scientifico) provenienti da diversi centri wild life con cui il museo collabora;
  • Parco Botanico, che accoglie più di 160 specie botaniche e 12 alberi monumentali (chiuso nel periodo invernale).

Da scoprire a Capannoli: degustazioni e produttori locali

Il territorio che circonda Capannoli è ricco di produttori locali che lavorano ogni giorno con grande passione per valorizzare il territorio della Valdera attraverso i propri prodotti.

Ecco perché voglio consigliare di fare anche alcune soste per scoprire questi produttori locali, farsi raccontare le loro storie e degustare i loro prodotti.

Arcenni Tuscany, le chiocciole toscane

Arcenni Tuscany alleva dal 2016 chiocciole della specie Helix Aspersa Muller (le classiche chiocciole toscane dal guscio marrone) seguendo un metodo a ciclo naturale completamente all’aperto.

Questo metodo permette alle chiocciole di crescere seguendo il ritmo della natura e conseguentemente garantisce un’alta qualità del prodotto.

È così che in tavola arriva un prodotto artigianale e di qualità, che è possibile degustare in loco guidati da Antonia oppure acquistare nelle varie forme di chiocciole in guscio o trasformati come paté di chiocciole o zuppa di chiocciole.

È vero, solo una piccola percentuale della popolazione apprezza le chiocciole e le mangia, ma il mio invito è quello di lasciarsi alle spalle alcuni pregiudizi e provare a scoprire il territorio anche in questo modo.

Podere Tegolaja: olio, vino, tartufo e miele

La storia di questa azienda agricola è abbastanza recente (nata nel 2022), ma la tradizione a cui si appoggia e la terra in cui affonda le radici certo non lo sono.

In questo territorio, situato proprio in località Tegolaia da cui prende il nome, sono state rinvenute tracce di villaggi etruschi e romani e il toponimo ci ricorda la presenza delle formaci. Su queste antiche fornaci sono state poi edificate diverse case poderali e abitazioni.

Oggi Podere Tegolaja intende portare avanti questa lunga tradizione dedicandosi alla produzione di olio, vino, miele e tartufo. 

Azienda Agricola Gimonda di Terricciola

Ci spostiamo di poco per arrivare a Terricciola dove l’azienda agricola Gimonda, a carattere familiare, si dedica alla coltivazione di vitigni autoctoni come Sangiovese, Colorino e Canaiolo. 

Qui è possibile fare tour in vigna, visite in cantina e ovviamente degustazioni di vino, rese ancor più interessanti dallo scambio con Beppe Mongelli che racconta la sua visione di produttore locale legato molto ai valori di autenticità e lentezza che caratterizzano non solo la sua vita, ma anche la sua produzione.

Da vedere nel comune di Capannoli: Santo Pietro Belvedere 

Situato su una collina adiacente, Santo Pietro Belvedere è un piccolissimo borgo che gode di una vista panoramica sul paesaggio tutto intorno. È possibile visitarne la chiesa di San Pietro, di epoca medievale.

Non deve mancare una sosta al Forno Anna, per assaggiare la Pandora, un lievitato che rimane bello morbido e umido.

Lari 

Continuando a scoprire cosa vedere in Valdera, arriviamo alla tappa successiva. Borgo dalla storia millenaria, Lari si trova arroccato in posizione dominante e strategica su una collina e circondato da cinta murarie.

Al suo interno troviamo da visitare il Castello dei Vicari, che poi nel corso del tempo fu anche un carcere, un luogo di tortura e perfino un tribunale. La visita al castello comprende anche il camminamento esterno per vedere Lari dall’alto e tutte le colline circostanti, oltre al Museo Dinamico che racconta la storia del borgo attraverso tre personaggi olografici: il Vicario Carlo Strozzi, un prigioniero delle carceri e un archeologo che ha scavato nel castello.

Da scoprire a Lari: degustazioni e produttori locali

All’interno delle mura di Lari troviamo numerose eccellenze gastronomiche che sono espressione e valore aggiunto del territorio.

Bernardeschi, il fornaio di Lari

Forno storico a conduzione familiare attivo dal 1927, Bernardeschi il fornaio di Lari è un punto di riferimento per il borgo e per tutta la zona circostante.

Qui una tappa è d’obbligo per lasciarsi conquistare dal profumo e dal gusto della schiacciata appena sfornata, meglio se ripiena, fragrante e leggerissima, oppure per assaggiare il pane alle 4 farine (tutte toscane) e il Giulebbe, un lievitato con impasto del panettone ma con albicocche semi candite.

Pasta Martelli

La famiglia Martelli è una famiglia di pastai che produce pasta dal 1926 in modo artigianale seguendo alcuni accorgimenti che la rendono un prodotto di alta qualità.

La pasta di semola di grano duro viene prodotta utilizzando un impasto lento con acqua fredda, viene trafilata al bronzo e essiccata in modo naturale a basse temperature. Pasta Martelli, oltre ad essere l’unico pastificio in Italia situato dentro un castello, produce cinque diversi formati di pasta, tutti da provare:  fusilli, spaghetti, penne, maccheroni e spaghettini.

Macelleria Ceccotti

Altra realtà gastronomica dentro le mura è la Macelleria Ceccotti che produce tagli di carne e salumi di qualità.

Inutile dire che qui i salumi vengono prodotti in modo artigianale: la salatura del prosciutto, per esempio, prevede il solo utilizzo di sale, aglio e pepe nero per massaggiare la coscia di prosciutto per poi lasciarla riposare.

Palaia

La tappa successiva di questo itinerario su cosa vedere in Valdera è Palaia, territorio di origine etrusca il cui nome indica un luogo di raccolta e lavorazione dei pali in legno.

Il piccolo borgo di Palaia è circondato da una fitta rete di sentieri escursionistici per gli amanti delle passeggiate all’aria aperta e trekking: ce ne sono, infatti, per ogni gusto e livello di difficoltà.

Nonostante le dimensioni ridotte, Paiala è una tappa particolarmente consigliata per chi ama la storia e l’arte.

Cosa vedere a Palaia

Per scoprire e conoscere al meglio questo borgo, ecco cosa vedere a Palaia:

  • la Torre dell’Orologio, che spicca verso l’alto;
  • la Chiesa di Sant’Andrea, nella parte più antica del borgo, che custodisce importanti opere scultoree come una terracotta invetriata di Andrea della Robbia e il Crocifisso ligneo di Andrea Pisano;
  • il Palazzo Comunale, dal cui giardino interno si gode di una bella vista sulla vallata appena sottostante, che ospita un paio di sale dalla forte valenza artistica come la Sala Egizia in cui troviamo affreschi di fine Settecento che raffigurano un uomo e una donna in abiti egiziani;
  • la Pieve di San Martino, appena fuori le mura del borgo, edificata nel XIII secolo in stile tardo romanico con elementi gotici;
  • la Rocca, situata a 240 metri sul livello del mare, che costituisce il punto più alto di Palaia da cui poter ammirare il panorama intorno.

Appena fuori il paese di Montefoscoli, nei dintorni di Palaia, consiglio anche di visitare il Tempio a Minerva Medica, situato in un boschetto di lecci. Edificato in stile neoclassico, presenta numerosi elementi che richiamano la simbologia legata alla Dea Minerva, divinità della sapienza e protettrice della medicina.

È una tappa dal fascino esoterico e ricco di simboli massonici che si può visitare con una visita guidata organizzata dal Comune (per le prenotazioni puoi chiamare Sheila al 328 8325711).

Dove mangiare a Palaia

Per una cena dai sapori autentici e genuini, come quelli della nonna, consiglio di prenotare all’agriturismo Gherardini, appena fuori le mura di Palaia.

Ci troviamo in piena campagna e il menù propone piatti semplici, ma gustosi, legati alla nostra tradizione toscana.

Chianni

Come ultima tappa dell’itinerario di cosa vedere in Valdera troviamo Chianni, borgo particolarmente vivace nel periodo estivo che però non manca di fascino anche nelle altre stagioni.

Di probabile origine etrusca, oggi è noto per la coltivazione e produzione di olio extravergine di oliva e per la caccia al cinghiale, nonché per la Sagra del cinghiale, tra le più antiche della Toscana.

Da visitare a Chianni, oltre al suo borgo storico, è la Chiesa di San Donato, di origine medievale ma poi rimaneggiata nell’Ottocento e situata in una scenografica piazza trapezoidale.

Da scoprire a Chianni: degustazioni e produttori locali

Anche il territorio di Chianni ospita numerosi produttori locali che ne esprimono al meglio il valore, come:

  • il Podere il Gallettino, che si dedica con passione alla valorizzazione dei vitigni autoctoni (Sangiovese, Ciliegiolo e Colorino) producendo vino con metodo tradizionale;
  • l’azienda agricola Gambicorti, a conduzione familiare dagli anni ’60, si dedica alla produzione di cereali e di carni bovine e suine, oltre che all’olivicoltura e, rispettando il territorio e seguendo metodi tradizionali, porta in tavola prodotti di alta qualità;
  • l’azienda agricola La Casaccia, che si dedica a prodotti da forno dolci e salati, è una storia familiare che oggi viene portata avanti da due giovanissimi seguendo la tradizione di nonna;
  • il Novo Frantoio, un punto di riferimento nella zona in cui, durante il periodo di raccolta delle olive, vengono estratti litri e litri di olio.

Dove mangiare a Chianni

Per concludere questo itinerario ci fermiamo a cena al Chianni Bistrò, dentro le mura del borgo. Qui, ovviamente, una tappa è d’obbligo per assaggiare il cinghiale o il ragù medievale (senza pomodoro e aromatizzato all’arancia).

Come abbiamo visto, quello della Valdera è un territorio ricco e vario, che accoglie e stupisce i suoi visitatori con numerose tappe per ogni gusto e interesse. Se stai organizzando un viaggio in Toscana o una gita fuori porta, vieni a scoprire coi tuoi occhi la Valdera e i suoi produttori locali.

Se cerchi ispirazione per ampliare il tuo viaggio, dai un’occhiata alle mie guide di viaggio e itinerari in Toscana.

Questo articolo è stato sponsorizzato da Visit Valdera che mi ha invitata per un tour enogastronomico alla scoperta di questa meravigliosa Toscana alternativa che niente ha da invidiare alle zone più rinomate. Tutte le opinioni rimangono, comunque, personali.

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